Il Choloepus didactylus è conosciuto come l’animale più lento del mondo e si muove così lentamente che la sua presenza può essere a stento percepita.
Il bradipo passa gran parte della sua vita appeso ai rami degli alberi e fa praticamente ogni cosa: mangia, dorme (anche 20 ore al giorno), si accoppia e partorisce.
Scende difficilmente sul terreno, probabilmente una volta alla settimana per defecare, e in quei momenti diventa vulnerabile nei confronti dei predatori, come giaguari, anaconde, ocleot e grandi aquile.
È noto che i maschi vivono per tutta la vita su un unico albero, mentre le femmine si muovono di albero in albero una volta che il loro cucciolo raggiunge la maturità sessuale, lasciando il loro vecchio albero al figlio.
Proprio per questa loro caratteristica di vivere appesi agli alberi, con il dorso in genere rivolto verso il suolo, i bradipi sviluppano un folto pelo che cresce in senso opposto a quello che cresce in tutti gli altri mammiferi e tra questo ispido pelame vivono e si sviluppano alghe verdi microscopiche e piccolissimi organismi che soddisfano il suo fabbisogno di sostanze nutritive che lui ingerisce leccandosi il pelo o che assorbe attraverso la pelle.
Il colore grigio-verde fa assomigliare il bradipo ad un mucchio di foglie che pendono da un ramo: un mimetismo perfetto nella foresta. Più passa il tempo e più il bradipo diventa verde.
A causa della morfologia delle zampe, non possono reggersi o camminare, ma devono dimenarsi goffamente su di una superficie orizzontale e quasi trascinarsi con enorme fatica e lentezza sul terreno.
Con una certa sorpresa si è visto che i bradipi sono buoni nuotatori e si muovono con disinvoltura nell’acqua battendo le zampe stando in posizione normale, a dorso in su.
Come tutta la sua specie, anche il bradipo didattilo non è in grado di regolare e mantenere costante la temperatura corporea. Questo li costringere a vivere in posti a clima costantemente caldo-umido e a passare le sue giornate a crogiolarsi al sole in cima agli alberi della foresta. Infatti, si ritiene che la sua temperatura corporea sia la più bassa tra quella di tutti i mammiferi e può variare in rapporto a quella ambientale, dai 24° C della notte ai 33° C del giorno.
Il bradipo ha così poca massa muscolare che per aumentare la produzione di calore non può nemmeno rabbrividire. Ecco perché spesso dorme raggomitolato: per conservare il calore.
La digestione richiede calore per favorire l’attività dei batteri e la fermentazione, per cui il bradipo, avendo una bassa temperatura corporea, ha un metabolismo molto lento. Può volerci fino ad un mese perché le foglie ingerite arrivino al piccolo intestino dopo essere passate attraverso tutte le fasi della digestione nello stomaco a più cavità.
Gli arti superiori, caratterizzati da 2 artigli ricurvi misurano quasi 7 cm, sono più lunghi di quelli inferiori, dotati, invece, di 3 artigli.
Infatti, il termine scientifico didactylus deriva dal greco e significa “dalle 2 dita” ed indica il numero di unghie degli arti superiori e non le dita; mentre la parola “bradipo” deriva dal greco antico e significa “dal piede lento”.
La loro è una vita essenzialmente solitaria ma durante la stagione degli amori, più esemplari si avvicinano e comunicano tra di loro tramite deboli suoni vocali.
Incredibilmente, il bradipo riesce a riprendersi in modo straordinario dopo aver subìto gravi lesioni e tollera dosi di veleno che per altri mammiferi sarebbero letali. Ferite profonde si rimarginano in fretta e difficilmente si infettano.