I tapiri sono fra i più grandi mammiferi primitivi esistenti al mondo.
Per la loro strana forma, le credenze popolari li hanno spesso associati all’elefante o al maiale, ma, invece, essi sono parenti molto stretti del cavallo e del rinoceronte perché appartenenti all’ordine dei Perissodattili.
Ritenuti dei fossili viventi, oggi esistono solo 4 specie diverse: il Tapirus indicus, chiamato “tapiro della gualdrappa”, o “tapiro della Malesia” (l’unico a vivere in Asia), il Tapirus terrestris, chiamato “tapiro sudamericano”, “tapiro brasiliano”, o “tapiro della pianura” (il più diffuso), il Tapirus bairdii, chiamato “tapiro di Baird” (la specie più grande), ed il Tapirus pinchaque, chiamato “tapiro di montagna” o “tapiro delle Ande” (il più piccolo).
Il suo muso è dotato di una corta proboscide mobile, formata dal naso e dal labbro superiore, che utilizza per cercare il cibo nella giungla conducendolo alle foglie migliori, ma funge anche da “dita” per tastare i germogli più appetitosi.
La vista, però, a differenza dell’udito e dell’olfatto molto sensibili e sviluppati, non è eccellente.
Molto timido, il tapiro sudamericano è un’animale esclusivamente notturno: trascorre la giornata nei boschi contrassegnando il territorio con l’urina lungo percorsi prefissati, così da comunicare agli altri simili la propria presenza, ed esce solo alla sera per bagnarsi e alimentarsi nei fiumi.
È un ottimo nuotatore: trascorre molto tempo in acqua per mangiare, rinfrescarsi, allontanare i parassiti (la crosta di cui è abitualmente coperto lo difende dalle punture degli insetti), ma anche per difendersi in caso di pericolo e, in quest’ultimo caso, lasciano fuori dall’acqua soltanto il naso, che funziona come una specie di respiratore.
In acqua, inoltre, è particolarmente stimolata la digestione quindi spesso defeca nei fiumi.
Essendo un ungulato, è dotato di grosse e dure unghie, chiamate “zoccoli”: 4 nelle zampe anteriori e 3 in quelle posteriori e, grazie ad esse, riesce a camminare sott’acqua come gli ippopotami.
Se minacciato, il tapiro grugnisce e può nascondersi nei cespugli, sbuffare alzando la testa e scoprendo i denti o, addirittura, mordere con i suoi molari.
L’accoppiamento è preceduto da un corteggiamento molto rumoroso, emettendo, infatti, dei suoni acuti.
Tutti i tapiri alla nascita presentano una pelliccia marrone-rossastra con macchie e strisce bianche che gli consente di mimetizzarsi meglio nelle luci e nelle ombre della foresta. Solo all’età di 6 mesi cominciano ad assumere una colorazione uniforme.
Il tapiro, mentre mangia, si muove continuamente a zig-zag cogliendo una foglia su una pianta.